Il ritorno ai Giochi di Ruolo
Era il lontano 1988 quando, ancora sedicenne, fui catapultato nel mondo del gioco di ruolo grazie all’incontro con il Club TreEmme. L’associazione Modenese, di cui poi divenni socio, organizzava allora un torneo cittadino di Dungeons & Dragons, il primo e più famoso gioco di ruolo (che proprio l’anno prossimo compirà 40 anni). Credo che la mia passione per i giochi e in generale per il giocare sia nata proprio in quegli anni. Poche esperienze di gioco sono paragonabili a quella che si crea con un gruppo ben affiatato e un buon master attorno ad un tavolo. Non per niente alcuni dei mie migliori amici sono persone con cui ho condiviso quell’esperienza.
Ho giocato ed arbitrato per anni vari sistemi tra cui Advanced Dungeon & Dragons e Warhammer Fantasy Roleplay, poi per un lungo periodo sono rimasto “fuori dal giro”, dedicandomi principalmente ai giochi da tavolo. Quest’anno ho ripreso a giocare ed arbitrare Pathfinder, forse il più noto attualmente tra i “figli” del Dungeons & Dragons.
Rispetto ai miei tempi sono cambiate molte cose, non ultima la possibilità di trovare in rete materiale di supporto per le proprie avventure. Tra i tanti siti uno mi ha colpito in particolare, forse anche perché ideato e creato da un “vecchio” del gioco di ruolo come me: 0onegames.com è una vera risorsa per un master in cerca di spunti, mappe di gioco, ambientazioni in cui calare la proprie avventure. Al di là di alcuni moduli di avventura davvero ben fatti ci sono infatti mappe, tiles set e tanto altro ancora.
Mi sono anche chiesto quale sia l’età giusta per iniziare a giocare con i bambini ai giochi di ruolo. Ovviamente master e sistema scelto contano moltissimo. Da qualche mese ho provato ad iniziare ad arbitrare ad un gruppo di bambine/i delle medie Pathfinder (ero rimasto incuriosito dalla grafica e dallo stile del set introduttivo appositamente creato per questo gioco) e devo dire che l’esperimento sta funzionando. Ci sono senz’altro sistemi ancora più semplici ed adatti (forse la stessa quarta edizione del Dungeons & Dragons o la quinta, ancora in fase di playtest). Forse si potrebbe già provare con i bimbi di quinta elementare. Chiaramente occorre tenere conto del contesto, tralasciare alcune regole del gioco troppo tecniche, adattare l’avventura ed adattarsi al target ma credo che sia una bella esperienza sia per i bambini che per il master.
Buon gioco
Il Ludologo