Feelinks: empatia fatta a gioco
Ho di recente avuto la fortuna di imbattermi in Feelinks, il nuovo gioco di Vincent Bidault e Jean-Louis Roubira (edito in Italia da Raven) e di utilizzarlo in una attività didattica con bambini/e di quarta e quinta (scuola primaria).
Feelinks è a mio parere un gioco molto interessante che ha il suo fulcro nell’empatia, ovvero nel cercare di mettersi nei panni dell’altro per capire come reagirebbe a certe situazioni. Di riflesso premia anche chi ha una certa coerenza e sincerità nell’esprimere i propri sentimenti, cosa non certo trascurabile in ambito educativo e didattico.
Feelinks è a mio parere un gioco molto interessante che ha il suo fulcro nell’empatia, ovvero nel cercare di mettersi nei panni dell’altro per capire come reagirebbe a certe situazioni. Di riflesso premia anche chi ha una certa coerenza e sincerità nell’esprimere i propri sentimenti, cosa non certo trascurabile in ambito educativo e didattico.
Al centro del tavoli ci sono 8 carte “sentimento” prese da un mazzo vasto che presenta sentimenti “negativi”, sentimenti “positivi” e sentimenti più neutrali.
Uno dei giocatori legge una situazione (scegliendola tra tre proposte nella carta appena pescata) e ognuno in segreto deve decidere che sentimento questa situazione provoca in lui. I mazzi delle situazioni sono tre (classe, amici e casa) e pongono l’accento su aspetti/momenti diversi e di volta in volta può essere più indicato sceglierne uno piuttosto che un altro. Una carta potrebbe dire “riceverai regali migliori se hai voti migliori a scuola”.
Dopo, in maniera casuale, le persone al tavolo vengono abbinate a coppie ed uno deve indovinare cosa secondo lui ha scelto il suo “compagno”. Questo è un bell’esercizio di empatia: come è Mario ? cosa avrebbe provato in questa situazione ?. A questo punto si rivelano le carte: se entrambi nella coppia hanno indovinato il sentimento dell’altro sono 3 punti a testa; se solo uno dei due ha indovinato sono 1 punto a testa. Ai giocatori può essere richiesto di motivare perchè hanno scelto un sentimento piuttosto che un altro.
Le potenzialità del gioco sono enormi, sia per esercitare la comunicazione, sia per abituare ed esprimere con sincerità i propri sentimenti. Le coppie cambiano di turno in turno e nel corso della partita si sviluppa una sorta di consapevolezza emotiva/conoscenza di quel che pensano gli altri al tavolo, sia che siano persone che già si conoscono, sia di persone all’inizio ignote.
Lavorando sulla scelta/personalizzazione delle situazioni, e sulla scelta dei sentimenti proposti, abbiamo uno strumento educativo davvero dalla grandi potenzialità con tutte le caratteristiche però del gioco, a partire dalla scelta della grafica e delle illustrazioni e dal sistema di punteggio.