Da un autore emergente (Carlo Amaddeo) e da una nuova casa editrice (WBS Games) è stato pubblicato nel 2012 in occasione delle fiera del gioco di Essen questo interessante prodotto tutto made in italy, uno dei rari esempi di giochi di accurata simulazione sportiva. E’ da notare che l’autore/editore, in un periodo in cui la maggior parte delle case editrici tende a produrre in Cina, ha deciso di realizzare il gioco interamente in Italia. Una scelta interessante e coraggiosa.In Legends i giocatori ripercorrono le epiche vicende della 1000 miglia, negli anni dal 1927 al 1933 (ma sono già previste espansioni per coprire l’intera storia della gara) gestendo al meglio la loro vettura nelle diverse parti del percorso.
Legends è, a differenza di altri giochi di corse, un gioco in cui è determinante l’aspetto di gestione della vettura e offre il meglio di sé giocando l’intera 1000 miglia (ovvero 15 tappe).
Ogni giocatore seleziona una vettura tra le 19 possibili. L’autore stesso consiglia, per gare più equilibrate, di scegliere auto che storicamente abbiano partecipato alla medesima edizione. L’accuratezza nella riproduzione delle caratteristiche dell’auto, riportate nelle diverse plance, e l’attenzione al dettaglio sono evidenti. D’altro canto questa ricerca di storicità porta un certo disequilibrio dal punto di vista ludico: ci sono vetture che sono oggettivamente ed evidentemente più forti di altre e non ci sono elementi o regole per equilibrare la cosa.
Una volta scelta la vettura occorre equipaggiarla per la gara spendendo “punti” in ricambi e/o abilità del pilota. Una delle caratteristiche fondamentali della vettura è la tenuta di strada, che influenza tutte le manovre dalla partenza alla curve, e non c’è ragione alcuna (almeno secondo la mia impressione) per non spendere 1/3 dei propri punti iniziali nell’abilità di guida del pilota che, di fatto, migliora questo valore. Il resto può andare in pneumatici, candele, acqua, batteria ed altri accessori.
La mappa di gioco è composta da esagoni percorso che possono essere assemblati in maniera diversa, consentendo di creare i diversi tracciati storici della 1000 miglia. I tratti di curva hanno stampati dei numeri che indicano la velocità massima con cui è possibile percorrerli. Ci sono poi traiettorie particolari che permettono di affrontare le curve più velocemente, salite e discese.
Non ci troviamo di fronte a nulla di realmente innovativo: la mappa ricorda da vicino quella di Leader 1 mentre l’idea delle curve risente della storia ludica dei giochi di corse. La gestione poi dei danni alla vettura, fatta tramite una scheda con carta e matita, ha il sapore dei vecchi giochi anni ’70.
Lo svolgimento del gioco alla fine è piuttosto semplice: ogni turno i giocatori simultaneamente decidono a che velocità può viaggiare l’auto in base alla velocità massima e alle caratteristiche di accelerazione e frenata. Da un turno all’altro una macchina non può aumentare la velocità oltre il proprio valore di accelerazione o calarla più del proprio valore di frenata. L’autore suggerisce di giocare in maniera rapida, evitando la conta precisa degli spazi, in modo da far prevalere l’aspetto “istintivo” della guida.
Le velocità vengono annotate sul foglio e poi le macchine si spostano lungo il percorso. E’ possibile andare oltre il limite massimo della propria vettura, frenare o accelerare oltre il limite ma sono tutte manovre che rischiano di danneggiare la macchina.
Affrontare curve a velocità troppo elevate comporta dei rischi. Le manovre rischiose sono spesso accompagnate dal lancio di una coppia di dadi, tenuta e strada, che variano a seconda del valore di tenuta della macchina e delle condizioni metereologiche.
Riparare la macchina comporta turni di sosta ed è possibile sono avendo a disposizione i giusti ricambi a meno di non sfruttare una delle aree di sosta presenti nel percorso che però non sono presenti in tutte le tappe.
A fine tappa un calcola abbastanza macchinosa permette di calcolare in maniera accurata tempi di percorrenza, velocità media e distacchi che poi vengono utilizzate nella tappap successiva.
Da un punto di vista della simulazione il gioco è interessante e la ricostruzione storica che c’è dietro è davvero accurata ed interessante. La gestione della vettura è davvero fondamentale ed è un elemento centrale di 1000 Miglia che in questo senso è abbastanza innovativo. Il gioco ha davvero poco senso se ci si ferma alla singola tappa mentre ha tutt’altro effetto quando si gioca l’intera corsa.
L’eredità di altri giochi, Speed Circuit, Leader 1 in primis, è evidente e la gestione delle vettura e delle velocità con foglio di carta e matita ci rimanda indietro di qualche decennio. Anche la stesura del regolamento non è all’altezza dei migliori prodotti dei nostri giorni sia in termini di chiarezza che in termini di struttura. Il fatto poi che le vetture siano tra loro non bilanciate (viene privilegiata l’accuratezza storica rispetto alla giocabilità) può infastidire alcuni e non è sicuramente un aspetto positivo dal punto di vista ludico.
L’idea però è di trovarci ancora di fronte ad un work in progress e confido che ci possano essere importanti migliorie ed aggiustamenti con l’uscita delle annunciate espanasioni.