Pensieri Ludici: eccesso di cultura ludica
A volte troppa cultura ludica fa male ? Spesso me lo chiedo quando penso ai miei figli che magari conoscono Le Havre, Zoloretto o Rumble in the Dungeon ma non hanno mai giocato a Risiko o non conoscono la briscola e la scopa.
Quando parlano di giochi con gli altri bambini vivono la strana sensazione di saperne molto di più ma di sentirsi, allo stesso tempo, ignoranti. Forse una “ripasso dei classici” sarebbe opportuno ma sinceramente di sedermi a giocare a Monopoli, Trivial Pursuit o Ramino non mi stimola come leggere e provare Robinson Crosue, Al Rashid o una delle altre novità di Essen.
Ieri però questo problema si è manifestato in maniera evidente: Caterina mi ha chiamato perché c’era un problema di matematica (insiemistica) che proprio non riusciva a risolvere … cosa davvero insolita. Guardiamo il problema che diceva “Disegna l’insieme dei numeri contenuti in un mazzo di 40 carte e quelli che possono uscire con il lancio del dado ed evidenzia la loro intersezione”. Beh, piuttosto facile. Le chiedo “Caterina, quale è il problema ?” e lei mi risponde “Come faccio a sapere quali sono i numeri in un mazzo di 40 carte ? Non mi dice di che gioco parla. E quale dado intende ? Da sei ? Da otto ? Da dieci o magari quello da venti ?
A quel punto mi sono reso davvero conto che forse, a volte, un eccesso di cultura ludica può essere un problema!Sometimes could be a problem too much games knowledge ? I often wonder, when I think of my children, that may know Le Havre, Zoloretto or Rumble in the Dungeon but have never played Risk or do not know Trump and Scopa.
When talking about games with other children probably they have a strange feeling to know much more, but to feel, at the same time ignorant. Perhaps a “revision of the classic” would be appropriate, but frankly sat down to play Monopoly, Trivial Pursuit or Rummy not stimulate me how to read and try Robinson Crusoe ,Al Rashid or one of the other new Essen releases.
Yesterday, however, this problem manifested itself in a clear manner: Caterina called me because there was a problem in mathematics (set theory) that just she wasn’t able to solve … something really unusual. We look at the problem that said “Draw the set of numbers in a deck of 40 cards and those that may come out with the die and highlights their intersection.” Well, pretty easy. I ask “Caterina, what’s the problem?” and she told me “How do I know which numbers are in a deck of 40 cards? The problem don’t tell me which game. And what die means ? Six ? Eight ? Ten or even Twenty ?
At that point I really think that, sometimes, an excess of games culture can be a problem!
VitamineK
La domanda di Caterina evidenza una spiccata attitudine al pensiero laterale, e alla libertà dalla cristallizazione dei concetti.. il mondo ha bisogno di individui come lei.
31 Ottobre 2012Monty
Caro Liga,
in occasione del ponte dei morti, consiglio di lasciare Caterina con nonno Pino per una intera giornata in cui le illustrerà i passatempi da Bar del secolo scorso, prima dell’avvento dei cubetti e dei giochi per PC.
Consiglio, nell’ordine: (mazzo da 40 carte)
Chili di Me.da
Rubamazzo
La Scopa
La Briscola
Il Piguno
L’amico del Giaguaro
Scopone Scientifico
Seguito da: (mazzo da 108 carte)
Machiavelli
Ramino
Scala 40
Pinnacolo
Canasta
Bridge
Viste la capacità di Caterina, dubito che provare 12 giochi a difficoltà crescente per categoria sarà per lei un problema.
PS: ovviamente, quando un comune mortale parla di dadi, si riferisce ai d6.
Buon gioco
31 Ottobre 2012Melissa
Liga, my children have had the same problem – with the dice, at least. Definitely a situation where specialist knowledge interferes with more general knowledge!
1 Novembre 2012