Jamaica raccontato per Q Code Magazine
E dopo l’articolo di esordio su Pandemia continua la mia collaborazione con Q Code Magazine, una rivista che parla di cultura ed attualità e ha compiuto la scelta coraggiosa di considerare il gioco ed i giochi parte della cultura. E’ una rivista che racconta delle storie e allora anche io mi sono divertito a raccontare la storia dell’improbabile gara di pirati attorno all’isola di Jamaica: una scusa per parlare di uno dei più bei giochi per famiglie degli ultimi anni e anche, perché no, di soffermarsi a riflettere sulla pirateria che non è ancora di attualità. Spero vi divertiate a leggere questo racconto come io mi sono divertito a scriverlo … buon gioco …
Per mille balene, quel farabutto ha proprio una faccia tosta! Non gli è bastato farsi nominare governatore della Giamaica; ora vuole anche organizzare una gara tra vecchi compagni di scorribande! Samuel “Black Sam” Bellamy, famoso filibustiere, non credeva ai suoi occhi, rigirandosi tra le mani l’invito del suo “collega” Henry Morgan mentre la birra colava dal suo colossale boccale.
La cosa che davvero lo mandava “fuori bordo” era però la consapevolezza che non avrebbe potuto sottrarsi a quell’invito: non poteva certo essere da meno della “Poiana”, di “Barba Nera”, delle due ridicole damigelle o di quel pagliaccio di “Calico Jack”! Tra pirati c’è una forma di cameratismo molto particolare.
E così, all’alba dell’ultimo giorno d’estate del 1708, sei potenti velieri fremono al largo di Port Royal, aspettando che quel grasso ubriacone di Henry spari la cannonata che darà il via a quella che negli annali della pirateria passerà alla storia come “la grande sfida”. Una gara tra pirati, attorno all’isola di Giamaica. Nessuna regola, nessun amico. A bordo solo un po’ di cibo, qualche soldo e dei cannoni scarichi! Ci si rivede a Port Royal!
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